lunedì, dicembre 10, 2007

LUTTAZZI CENSURATO DA LA7




Intervista al comico che risponde alle accuse dopo lo stop del suo programma

di LEANDRO PALESTINI





"Io non ho insultato Ferrara. Molti non afferrano il senso profondo della satira"



ROMA - "È una situazione grottesca. Cancellano il Decameron senza motivo, Giuliano Ferrara non ha subìto insulti e difatti non protesta, con la censura La 7 ha un danno di immagine e di sabato si priva del 4 per cento dell'ascolto e di due milioni e mezzo di contatti".

fonte: Repubblica



Giuliano si scusa così e scrive una lunghissima lettera, per esporre il suo punto di vista su quanto accaduto l'altro giorno al Decameron di Luttazzi.

"Era satira, ma un limite ci vuole"

fonte: Repubblica

Quello di cui non si discute in alcun luogo, e invece è proprio quello che

Quanto accade e si decide nei vertici alti non trapela mai nei suoi contenuti.

Scritto da Mr. Jones in AnnoZero


Quando va bene lo si comprende dopo anni ed anni, attraverso tanti piccoli dettagli seminati nel tempo (che inizialmente confondono provocando confusione) e quando dopo tanti dettagli e il modificarsi delle cose si riesce a trovargli una correlazione ecco che si comprende (pure la montessori aveva descritto questo meccanismo della conoscenza) la fitta e nascosta rete di relazioni tra le cose accadute su decisioni a noi sconosciute fino a quel momento e tenute rigorosamente al chiuso dei vertici alti.Ci tengono sistematicamente in questo stato di informazione oltre ad utilizzare gli strumenti di DISTRAZIONE DI MASSA (di cui la cronaca è la seducente regina) ed i media (l'imperiale re).Così, almeno per una volta, vi squarcio pubblicamente quanto è ormai all'occhio dei più sebbene non ben compreso proprio dai più.Comincio da qui.Alla Fabbrica del Programma partecipavano i rappresentanti delle maggiori Banche Italiane: Unicredit, Intesa, San Paolo IMI.Non erano singoli funzionari delle stesse presenti a titolo personale durante le giornate di lavoro ma proprio rappresentanti dei citati istituti di credito.Alla Fabbrica del Progamma dirigeva i tempi e gli interventi un giornalista della testata La Repubblica.Intendo parlare di lavoro, costo del lavoro, progetto sul lavoro, capitale e finanza.Non d'altri temi del programma.L'intento generale emerso anche dal Prof. De Cecco della normale di Pisa è quello di procedere a un ricambio delle PMI (piccole e medie imprese), cioè il tessuto economico del paese, sono le imprese da 15 a 250 dipendenti.E' vero un dato, l'80% dei titolari delle PMI ha una scolarizzazione da terza media, i figli di tali imprenditori sono stati allevati a consumare nel lusso senza sprecarsi a studiare più di tanto, quindi tali aziende non hanno la minima percezione (generazionale e transgenerazionale) dell'investimento pro ricerca, inseguendo il formaggio (prodotti e mercato) che progressivamente ci stanno portando via i paesi economicamente emergenti (dalla stracitata Cina, all''India, per passare dal Brasile ed Argentina, Cile e Perù, finendo alla vicina Turchia poco citata dai più ma molto attiva e non proseguo nell'elenco dei competitors su produzioni di bassa tecnologia con concorrenza sui costi della mano d'opera).Quindi il piano che si sta realizzando era già stato implementato in fase pre euro dal primo governo Prodi e perseguito oggi con maggiore solerzia.Qual'è', vi chiederete?Lo step visibile è chiaro a tutti, entrare nell'euro per ottenree + benefici, di cui:a) frenare la spesa degli interessi sul debito pubblico (immenso);b) rendere impossibile la svalutazione sistematica della moneta;c) costringere i creditori del debito pubblico (il popolo dei Bot e Cct) a diventare debitori dello stato attraverso le banche;d) stabilizzare il cambio tirandoci fuori da speculazioni internazionali permettendo speculazioni nazionali dandole in mano alle banche.In questa ottica per arrivare ad agganciare la famigerata zona euro accaddero molte cose, la tassazione dei CCB con l'8 per mille, l'introduzione dell'IRAP.Una breve occhiataccia sull'IRAP.L'IRAP tassa il costo del lavoro dipendente, cioè più un'azienda ha costi di salari più paga di IRAP, in sintesi si tassa un costo che è costo di produzione, alla cui fine della catena è salario, il salario dei dipendenti.E' stupefacente ma fa proprio questo, è una tassa su un costo, che tassa un costo già gravato di tasse, per cui si configura come una tassa su un'altra tassa.E così si leva liquidità alle imprese.Ma non finisce qui.Per motivi di bilancio ed anche di mercato le aziende hanno bilanci con indebitamenti, sia per investimenti in beni strumentali (beni di produzione), sia per costi di gestione, sia per acquisti di materie prime o semilavorate, sia per acquisto immobili, etc.L'IRAP con un'altro colpo di genio (del male) tassa gli interessi passivi che le azienda pagano alle banche sui finanziamenti che esse gli erogano (dentro ai canoni di Basilea2), così le aziende oltre che pagare alle banche finanziatrici gli interessi passivi sui crediti ottenuti, pagano anche la tassa su degli interessi pagati, è come se vi facessero pagare la tassa sugli interessi passivi del debito del mutuo che avete acceso con una banca, o sul prestito per l'automobile, e così via.E così drenano altra liquidità alle imprese.Lo psiconano per 5 anni c'ha sfondato le bolas sull'IRAP ma s'è ben guardato dal toccarla, c'ha solo fatto sopra 5 anni di campagna elettorale demagogica.L'attuale governo Prodi ha dovuto scendere a compromesso con Confindustria e ha levato almeno, di recente, l'imposizione fiscale dell'IRAP sul costo del lavoro dipendente.Nel contempo, visto che ha un obiettivo ben preciso, ha fatto il famigerato cuneo fiscale unito alla legge sul TFR.Cos'è accaduto?Sulla carta ha reso dei soldi alle imprese, sia levandogli il carico fiscale dell'IRAP sul costo del lavoro, sia levandogli dal 2008 (quindi tra pochi giorni comincia) un pezzo di pressione fiscale col cuneo fiscale, nel contempo (dal 30 giugno di quest'anno) costringendo i lavoratori a scegliere come dedicare il TFR.Non capite?Ok, vi spiego.Come veniva gestito il TFR?Le aziende non hanno mai e poi mai fatto come dice la legge, cioè accantonato mensilmente la quota di TFR dei lavoratori, ne mettevano a bilancio la passività ma poi si tenevano in tasca quei soldi, evitando di andare in banca a chiedere altri prestiti su cui poi devono pagare interessi e poi la tassa sull'interesse passivo fatta dall'IRAP.Quando un dipendente se ne andava (per qualsiasi titolo, pensione compresa) mettevano mano alla cassa e pagavano tutto d'un botto.Con la legge sul TFR salta tutto questo.I lavoratori hanno dovuto decidere se lasciare il TFR in azienda, metterlo in fondi aperti o chiusi dedicati alle pensioni integrative e quelli che hanno un'anzianità contributiva pre 1987 hanno potuto decidere di frazionare le 2 cose, cioè potevano decidere di mettere tutto in uno dei 2 precedenti contenitori o spaccare in 2 la liquidazione destinandone una parte al TFR e una parte ai fondi.La cosa carina è che:a) il TFR lasciato in azienda l'azienda lo deve versare mensilmente all'inps;b) il TFR dato ai fondi l'azienda lo deve versare mensilmente ai fondi.Da ciò consegue che le aziende sono costrette giocoforza ad andare alle bache a chiedere dei soldi in prestito sui cui poi pagano gli interessi passivi e poi la tassa sugli interessi passivi introdotta dall'IRAP.I soldi dove finiscono?I soldi che vanno all'INPS vengono investiti dall'INPS stessa nelle banche (resa finanziaria con cartolarizzazione del credito in forma obbligazionaria), i soldi che vanno ai fondi finiscono investiti nelle banche.Quindi, in sostanza, chi ci guadagna sono 2 figure, il ministero del tesoro con le tasse sulle rendite finanziarie e con la tassa sugli interessi passivi dei debiti delle aziende con le banche (grazie all'IRAP), le banche che prestano denaro che gli rientra percependo 3 utili: gli interessi passivi dalle aziende, i costi di gestione dei fondi pensionistici, i costi di gestione dei fondi obbligazionari, il loro rischio è zero carbonella con 3 guadagni distinti, i loro utili vanno sempre più alle stelle ed i tesoretti escono proprio da qui, cioè dalle tasse che le banche pagano su utili enormi, vi consiglio di guardare i bilanci delle banche dal 1999 ad oggi, hanno cifre di aumento degli utili da capogiro.Con questo giro contabile finanziario il cuneo fiscale (2,5%) e l'eliminazione della tassazione del costo del lavoro dipendente dall'IRAP viene reintegrato completamente sui costi delle aziende.In sintesi non gli è stata calata di un cents la pressione fiscale.Ai lavoratori dipendenti arrivano spiccioli, 7 o 10 euro su un salario medio di 1000 euro, le banche fanno affari d'oro e il ministero del tesoro pure.Non cambiano sti spiccioli il problema del salario inadeguato, i lavoratori si indebitano sempre più con le banche, siamo già al credito al consumo, il prossimo passo è la legge sul fallimento personale, già introdotta negli USA.Così il paese scivola sempre più in mano alle banche, perchè non sto parlando dei mutui, o delle porcherie di parmalt ,o dei bond argentini, o d'altro di queste truffe finanziarie perpetrare senza che le banche vengano sanzionate in alcun modo, sto solo parlando del lavoro, del costo del lavoro, delle imprese, del salario, del non avere la liquidità per aumentarlo considerevolmente.La faccio breve a sto punto.Prodi, quanto lo psiconano, pur avendo 2 politche personali diverse hanno un unico insieme di portatori di interessi occulti che sono le banche (oltre a massoneria e mafia).Prodi ha una politica ambiziosa ed altrettando pericolosa, oltre a pagare i suoi portatori di interessi diversi (le banche) consegnandogli il paese un poco alla volta e qui l'obiettivo è ormai prossimo alla realizzazione, intende far saltare le PMI che non sanno innovarsi (cioè l'80%), pensando e spingendo perchè poi vengano sostituite da PMI ad alta innovazione con ricerca, sul modello di Ferrari, Ducati, Brembo, GD, Datalogic, etc., spingendo per ampliarle nella direzione delle nanotecnologie, dell'energia rinnovabile, della genomica di base, della meccatronica, dell'informatica open source dedicata a processsi produttivi, e via così.Settori che le attuali PMI italiane curano poco, o molto poco.Nel frattempo non si cura minimamente di quanto accade ai lavoratori di tali imprese perchè non ha soluzioni visto che strangola le imprese PMI a bassa tecnologia, dove il margine di utile è risicato vista la competizione globale di cui all'inizio di Topic.Di queste cose, di questi obiettivi nascosti, non si parla mai.M'auguro (non spero proprio più, ormai sono rimasto solo all'augurarmi) di vedere meno Topic legati alla cronaca di qualsiasi genere, alle notizie che creano i media (per esempio Luttazzi, una delle tante) per fare scalpore portando la vostra attenzione quasi esclusivamente sugli argomenti dei mezzi di distrazione di massa.Allarmismi sul nulla, emergenze su costanti che vengono amplificate, è tutta una sharada, le vere decisioni che contano non vogliono che vengano capite e fanno di tutto perchè restino occultate il più a lungo possibile.E' un'invito all'intelligenza di tutti (troll esclusi, ovviamente), raccoglietelo.

lunedì, ottobre 08, 2007

La Lettera di Borsellino a Ministro Clemente Mastella

Grazie Mastella, firmato Borsellino

di a. pagliaro, 5/10/2007


[Ricevo e pubblico una lettera aperta di Salvatore Borsellino al ministro Clemente Mastella]


Voglio ringraziare il ministro Mastella per la sua iniziativa di richiesta di allontanamento per incompatibilità ambientale del giudice De Magistris dalla procura di Catanzaro.
Voglio ringraziarlo pubblicamente perché mi ero ormai convinto che a seguito delle campagne di delegittimazione e di aggressioni di ogni tipo nei confronti della magistratura la gente si fosse ormai assuefatta all’arroganza ed all’impunità dei politici e avesse accettato come normale e ineluttabile questo stato di cose.
Ora invece la reazione provocata da questa iniziativa nell’opinione pubblica, nella gente comune, reazione che sta provocando in tutta Italia raccolte di firme e mobilitazioni spontanee, soprattutto di giovani, a sostegno del magistrato, perché possa continuare il suo lavoro senza intimidazioni e interferenze esterne, mi ha fatto rinascere la speranza che le cose possano ancora cambiare.
Ho sottoscritto insieme a Sonia Alfano una lettera al capo dello stato dove chiediamo che tuteli, come è suo compito, l’indipendenza della magistratura raccomandando al CSM, di cui è il presidente, di rigettare la richiesta del ministro. E chiedergli invece di occuparsi di altri, e ben più gravi problemi della Giustizia, come il caso della Procura di Caltanissetta, dove sono concentrate le indagini sui fatti più gravi della nostra storia recente, quali l’indagine sui mandanti esterni nella strage di via D’amelio e l’indagine sulla sparizione dell’agenda rossa di Paolo, che viene, dal 12 Luglio 2006, lasciata senza una guida e affidata a un reggente.

Voglio però sperare che il sig. Ministro prenda spontaneamente atto della situazione di incompatibilità ambientale che si è creata tra la sua persona e la maggioranza degli italiani e voglia attuare il suo proposito di dimettersi, proposito più volte minacciato, ma finora solo a scopo di ricatto nei confronti della maggioranza di governo.
Il sig. Mastella ama spesso ripetere di essere una persona onesta, non deve quindi temere che le indagini in corso da parte del giudice De Magistris possano coinvolgere la sua persona, potrebbero al massimo coinvolgere il suoi amici o persone con le quali ha intrattenuto o intrattiene qualche tipo di rapporto, magari non sempre limpido.
Dovrebbe essere anzi grato al giudice De Magistris che con le sue indagini potrà dimostrare l’onestà del sig. Ministro fornendogli una patente di onestà certificata che avrebbe per questo più valore delle sue affermazioni che, agli occhi dell’opinione pubblica, non possono che essere di parte e quindi non obiettive se non addirittura sospette.
Non vorrei però insistere troppo sulla sua persona con il rischio di additarlo come comodo capro espiatorio dei tanti mali della politica italiana, come ha detto Beppe Grillo con una ironia che Il sig. Mastella non e’ stato in grado di capire e che tutta la stampa nazionale ha fatto finta di non capire pubblicando titoli a tutta pagina sulla pretesa pace tra il politico e il comico, e qui lascio al vostro giudizio decidere chi sia il poltico e chi sia il comico, e pubblicando poi solo qualche trafiletto poco visibile quando Beppe Grillo ha chiarito le vere intenzioni della trappola un cui l’aveva fatto cadere.
Il fatto è, sig. Mastella, che una persona come Grillo, che ieri ha fatto di mestiere il comico, oggi è uno dei pochi che fa poltica in modo serio, e quelli che sono stati designati dai partiti italiani per fare i politici e che la gente, in mancanza di altre scelte, ha dovuto votare, si affannano oggi un tutti i modi di fare la parte dei comici in quel cabaret di bassa lega che è diventata la politica in Italia.
Ma lo scenario, purtroppo, non è quello di un cabaret, è quello di una tragedia, la tragedia di un paese allo sbando dove gli equilibri di governo si reggono su ricatti incrociati e dove l’opposizione non aspetta altro che il suicidio del governo per potere subentrare nell’esercizio del potere, ricominciare ad emanare leggi “ad personam” e continuare, come peraltro ha fatto anche questo governo, nell’attuazione di quel patto scellerato tra lo Stato e la mafia per la spartizione del potere e degli appalti in Italia per cui è stato necessario eliminare Paolo Borsellino.
E io purtroppo vedo tante, troppe analogie tra le vicende di ieri e quelle di oggi.
Oggi Paolo Borsellino e Giovanni Falcone vengono additati come degli eroi e, dopo averli uccisi, si cerca ancora di seppellirli a forza di commemorazioni, di lapidi e targhe stradali, quasi a rassicurarsi del fatto che siano veramente morti, ma ieri, quando erano sul punto di arrivare nelle loro indagini al punto focale dei rapporti tra la mafia e la politica, si cercava in tutti i modi di rendergli difficile il lavoro, di isolarli, di costringerli a trasferirsi in altra sede per riuscire a trovare degli spazi per potere continuare le loro indagini,
Anche De Magistris è stato messo in difficoltà dal suo capo, anche De Magistris è stato isolato, anche De Magistris si sta cercando di trasferire per renderlo innocuo, ma si ricordi, sig. Ministro, che per esperienza del passato, l’isolamento di un giudice o di un investigatore è stato sempre il primo passo per additarlo alla vendetta della camorra e della mafia e chi dà inizio e determina questo stato di cose non ha minori responsabilità, almeno morali, di chi ne decide l’eliminazione o preme il pulsante di un timer.
Si ricordi però che la gente non sopporterebbe che la storia si ripeta, quella stessa gente che nella cattedrale di Palermo prese a schiaffi e a calci quei politici che pretendevano di sedersi in prima fila davanti alle bare dei ragazzi di Paolo, vi caccerebbe allo stesso modo da un Parlamento nel quale sedete fianco a fianco di personaggi inquisiti, prescritti o già condannati nei primi gradi di giudizio e questa volta non riuscireste a riciclarvi sotto altre sigle e nuovi partiti, a mantenere il potere e ad occupare indegnamente le istituzioni come aveta fatto dopo il disfacimento della prima Repubblica.

Salvatore Borsellino

domenica, ottobre 07, 2007

IL BLOG DELLE TOGHE, DEI MAGISTRATI

Carissimi del Blog "Uguale per Tutti" è stato un mio sentito dovere poter lasciare sul vostro blog, anche un mio commento personale.

E' stato mio dovere poter esprime a tutti voi, onesti Magistrati, il mio solidale sostegno per tutto ciò che fate, soprattutto ora.

Dopo la trasmissione di giovedì sera di Michele Santoro, AnnoZero, la mia attenzione da comune cittadina, si è accesa su di voi e io, insieme a tanti altri, possiamo solo provare gioia nello scoprire che nel mondo esiste per davvero una Magistratura seria, onesta che sa fare bene il suo lavoro, a rischio stesso della loro vita personale.

E' bello poter vedere che le azioni di alcuni di voi, come nel caso di De Magistris, siano finalizzate nel riportare su giusti binari, quel senso di Giustizia che in apparenza, ad oggi, ci sembrava quasi perduto ma che con De Magistris si scopre che ancora non è peduto del tutto.

Per fortuna esistono Magistrati onesti come lui, che sanno far sentire la loro voce e che con coraggio portano avanti il loro lavoro, seguendo esempi unici ed indimenticabili, come lo sono stati, in passato, proprio l'operato onesto svolto da quei due grandi uomini: Falcone e Borsellino.

Quelli si che sono per me (e non solo per me) esempi veri da seguire e la loro triste fine ci ricorda a NON commettere più gli stessi errori. Errori che arrivarono a tal punto, molto tragicamente, ad emarginarli del tutto dalla nostra società, civile ed umana, unico vero pilastro di Democrazia Civile.

Pianse il mio cuore, in quei giorni tristi, in cui si persero quei due così Grandi uomini: Falcone e Borsellino.

Pianse il mio cuore quando si scoprì che qualche personaggio loscho, ambiguo e disonesto arrivò ad emarginare del tutto, chi, di per se sapeva fare bene il proprio lavoro, il proprio dovere da Magistrato, senza troppi ma e senza troppi se.

Ora però diciamo tutti quanti:
Basta !!! ... Basta con sta storia di emarginazione verso quelle oneste persone che da sempre hanno saputo dimostrare di essere persone di un ben ALTO LIVELLO MORALE, CIVILE, in cui la GIUSTIZIA ha sempre saputo fare il suo giusto e dovuto percorso.

Diciamo tutti: No !! .. Mai più emarginazione per loro e la loro onestà da Magistrato !!

Ed è per questo motivo che ho voluto far arrivare anch'io il mio grido, il mio urlo e fargli sapere direttamente che io seguo ed ammiro, quei Magistrati Onesti con ben Alti Valori Morali e di giusta Giustizia Civile.
E se un giorno loro arriverrano a sentirsi emarginati nuovamente, almeno che si sappia che avviene per mezzo di altri (i Poteri Forti) e non avviene per mezzo di una buona parte di Cittadini onesti, comuni cittadini italiani che credeno fermamente nelle istituzioni di onestà.
E lanciando questo mio grido sono sicura, sicurissima di non essere la sola a provare tale sentimento, ma che ci siano ben altri, centinaia, mille, migliaia di cittadini, sparsi in tutta italia, che provano lo stesso e trasmettono lo stesso grido.

La mia voce, il mio commento sul vostro blog è un modo come un altro per far arrivare allo stesso De Magistris, da una comune cittadina italiana, un mio sostegno per non farlo sentire emarginato del tutto dal mondo.

E' stato mio dovere far giungere anche a lui e a tanti come lui, il mio sostegno e il mio appoggio su tutto ciò che sta facendo e che faticosamente sta portando avanti.

Io sono con lui e anche se non sono calabrese, ma provengo da un'altra regione di italia (la lombardia), mi sentivo e mi sento ancora oggi, di far giungere la mia voce e il mio sostegno solidale nei suoi e nei vostri confronti.

Ora, dopo aver scritto sul vostro Blog il mio commento per dirvi che vi appoggio, oggi lo scrivo anche qui, sul mio blog personale, a piena pagina, esprimendo ancora una volta la simpatia e la riconoscenza per tutto il vostro lavoro, svolto onestamente da Magistrati; persone e Magistrati onesti che sanno ben distinguere il vero bene dal male cattivo, e quasi a volerci ricordare il suo stesso cognome "De Magistris", quasi a darci a tutti uno scapello in cui ci riporta tutti a quella più profonda e seria riflessione sul vero senso della professione di Magistrati dove la Giustizia sa fare bene il suo lavoro.

Ancora una volta un mio GRAZIE in modo che continuate a far sentire la vostra voce e nella speranza che non si spenga mai più :)


Simona_REArte