lunedì, ottobre 08, 2007

La Lettera di Borsellino a Ministro Clemente Mastella

Grazie Mastella, firmato Borsellino

di a. pagliaro, 5/10/2007


[Ricevo e pubblico una lettera aperta di Salvatore Borsellino al ministro Clemente Mastella]


Voglio ringraziare il ministro Mastella per la sua iniziativa di richiesta di allontanamento per incompatibilità ambientale del giudice De Magistris dalla procura di Catanzaro.
Voglio ringraziarlo pubblicamente perché mi ero ormai convinto che a seguito delle campagne di delegittimazione e di aggressioni di ogni tipo nei confronti della magistratura la gente si fosse ormai assuefatta all’arroganza ed all’impunità dei politici e avesse accettato come normale e ineluttabile questo stato di cose.
Ora invece la reazione provocata da questa iniziativa nell’opinione pubblica, nella gente comune, reazione che sta provocando in tutta Italia raccolte di firme e mobilitazioni spontanee, soprattutto di giovani, a sostegno del magistrato, perché possa continuare il suo lavoro senza intimidazioni e interferenze esterne, mi ha fatto rinascere la speranza che le cose possano ancora cambiare.
Ho sottoscritto insieme a Sonia Alfano una lettera al capo dello stato dove chiediamo che tuteli, come è suo compito, l’indipendenza della magistratura raccomandando al CSM, di cui è il presidente, di rigettare la richiesta del ministro. E chiedergli invece di occuparsi di altri, e ben più gravi problemi della Giustizia, come il caso della Procura di Caltanissetta, dove sono concentrate le indagini sui fatti più gravi della nostra storia recente, quali l’indagine sui mandanti esterni nella strage di via D’amelio e l’indagine sulla sparizione dell’agenda rossa di Paolo, che viene, dal 12 Luglio 2006, lasciata senza una guida e affidata a un reggente.

Voglio però sperare che il sig. Ministro prenda spontaneamente atto della situazione di incompatibilità ambientale che si è creata tra la sua persona e la maggioranza degli italiani e voglia attuare il suo proposito di dimettersi, proposito più volte minacciato, ma finora solo a scopo di ricatto nei confronti della maggioranza di governo.
Il sig. Mastella ama spesso ripetere di essere una persona onesta, non deve quindi temere che le indagini in corso da parte del giudice De Magistris possano coinvolgere la sua persona, potrebbero al massimo coinvolgere il suoi amici o persone con le quali ha intrattenuto o intrattiene qualche tipo di rapporto, magari non sempre limpido.
Dovrebbe essere anzi grato al giudice De Magistris che con le sue indagini potrà dimostrare l’onestà del sig. Ministro fornendogli una patente di onestà certificata che avrebbe per questo più valore delle sue affermazioni che, agli occhi dell’opinione pubblica, non possono che essere di parte e quindi non obiettive se non addirittura sospette.
Non vorrei però insistere troppo sulla sua persona con il rischio di additarlo come comodo capro espiatorio dei tanti mali della politica italiana, come ha detto Beppe Grillo con una ironia che Il sig. Mastella non e’ stato in grado di capire e che tutta la stampa nazionale ha fatto finta di non capire pubblicando titoli a tutta pagina sulla pretesa pace tra il politico e il comico, e qui lascio al vostro giudizio decidere chi sia il poltico e chi sia il comico, e pubblicando poi solo qualche trafiletto poco visibile quando Beppe Grillo ha chiarito le vere intenzioni della trappola un cui l’aveva fatto cadere.
Il fatto è, sig. Mastella, che una persona come Grillo, che ieri ha fatto di mestiere il comico, oggi è uno dei pochi che fa poltica in modo serio, e quelli che sono stati designati dai partiti italiani per fare i politici e che la gente, in mancanza di altre scelte, ha dovuto votare, si affannano oggi un tutti i modi di fare la parte dei comici in quel cabaret di bassa lega che è diventata la politica in Italia.
Ma lo scenario, purtroppo, non è quello di un cabaret, è quello di una tragedia, la tragedia di un paese allo sbando dove gli equilibri di governo si reggono su ricatti incrociati e dove l’opposizione non aspetta altro che il suicidio del governo per potere subentrare nell’esercizio del potere, ricominciare ad emanare leggi “ad personam” e continuare, come peraltro ha fatto anche questo governo, nell’attuazione di quel patto scellerato tra lo Stato e la mafia per la spartizione del potere e degli appalti in Italia per cui è stato necessario eliminare Paolo Borsellino.
E io purtroppo vedo tante, troppe analogie tra le vicende di ieri e quelle di oggi.
Oggi Paolo Borsellino e Giovanni Falcone vengono additati come degli eroi e, dopo averli uccisi, si cerca ancora di seppellirli a forza di commemorazioni, di lapidi e targhe stradali, quasi a rassicurarsi del fatto che siano veramente morti, ma ieri, quando erano sul punto di arrivare nelle loro indagini al punto focale dei rapporti tra la mafia e la politica, si cercava in tutti i modi di rendergli difficile il lavoro, di isolarli, di costringerli a trasferirsi in altra sede per riuscire a trovare degli spazi per potere continuare le loro indagini,
Anche De Magistris è stato messo in difficoltà dal suo capo, anche De Magistris è stato isolato, anche De Magistris si sta cercando di trasferire per renderlo innocuo, ma si ricordi, sig. Ministro, che per esperienza del passato, l’isolamento di un giudice o di un investigatore è stato sempre il primo passo per additarlo alla vendetta della camorra e della mafia e chi dà inizio e determina questo stato di cose non ha minori responsabilità, almeno morali, di chi ne decide l’eliminazione o preme il pulsante di un timer.
Si ricordi però che la gente non sopporterebbe che la storia si ripeta, quella stessa gente che nella cattedrale di Palermo prese a schiaffi e a calci quei politici che pretendevano di sedersi in prima fila davanti alle bare dei ragazzi di Paolo, vi caccerebbe allo stesso modo da un Parlamento nel quale sedete fianco a fianco di personaggi inquisiti, prescritti o già condannati nei primi gradi di giudizio e questa volta non riuscireste a riciclarvi sotto altre sigle e nuovi partiti, a mantenere il potere e ad occupare indegnamente le istituzioni come aveta fatto dopo il disfacimento della prima Repubblica.

Salvatore Borsellino

domenica, ottobre 07, 2007

IL BLOG DELLE TOGHE, DEI MAGISTRATI

Carissimi del Blog "Uguale per Tutti" è stato un mio sentito dovere poter lasciare sul vostro blog, anche un mio commento personale.

E' stato mio dovere poter esprime a tutti voi, onesti Magistrati, il mio solidale sostegno per tutto ciò che fate, soprattutto ora.

Dopo la trasmissione di giovedì sera di Michele Santoro, AnnoZero, la mia attenzione da comune cittadina, si è accesa su di voi e io, insieme a tanti altri, possiamo solo provare gioia nello scoprire che nel mondo esiste per davvero una Magistratura seria, onesta che sa fare bene il suo lavoro, a rischio stesso della loro vita personale.

E' bello poter vedere che le azioni di alcuni di voi, come nel caso di De Magistris, siano finalizzate nel riportare su giusti binari, quel senso di Giustizia che in apparenza, ad oggi, ci sembrava quasi perduto ma che con De Magistris si scopre che ancora non è peduto del tutto.

Per fortuna esistono Magistrati onesti come lui, che sanno far sentire la loro voce e che con coraggio portano avanti il loro lavoro, seguendo esempi unici ed indimenticabili, come lo sono stati, in passato, proprio l'operato onesto svolto da quei due grandi uomini: Falcone e Borsellino.

Quelli si che sono per me (e non solo per me) esempi veri da seguire e la loro triste fine ci ricorda a NON commettere più gli stessi errori. Errori che arrivarono a tal punto, molto tragicamente, ad emarginarli del tutto dalla nostra società, civile ed umana, unico vero pilastro di Democrazia Civile.

Pianse il mio cuore, in quei giorni tristi, in cui si persero quei due così Grandi uomini: Falcone e Borsellino.

Pianse il mio cuore quando si scoprì che qualche personaggio loscho, ambiguo e disonesto arrivò ad emarginare del tutto, chi, di per se sapeva fare bene il proprio lavoro, il proprio dovere da Magistrato, senza troppi ma e senza troppi se.

Ora però diciamo tutti quanti:
Basta !!! ... Basta con sta storia di emarginazione verso quelle oneste persone che da sempre hanno saputo dimostrare di essere persone di un ben ALTO LIVELLO MORALE, CIVILE, in cui la GIUSTIZIA ha sempre saputo fare il suo giusto e dovuto percorso.

Diciamo tutti: No !! .. Mai più emarginazione per loro e la loro onestà da Magistrato !!

Ed è per questo motivo che ho voluto far arrivare anch'io il mio grido, il mio urlo e fargli sapere direttamente che io seguo ed ammiro, quei Magistrati Onesti con ben Alti Valori Morali e di giusta Giustizia Civile.
E se un giorno loro arriverrano a sentirsi emarginati nuovamente, almeno che si sappia che avviene per mezzo di altri (i Poteri Forti) e non avviene per mezzo di una buona parte di Cittadini onesti, comuni cittadini italiani che credeno fermamente nelle istituzioni di onestà.
E lanciando questo mio grido sono sicura, sicurissima di non essere la sola a provare tale sentimento, ma che ci siano ben altri, centinaia, mille, migliaia di cittadini, sparsi in tutta italia, che provano lo stesso e trasmettono lo stesso grido.

La mia voce, il mio commento sul vostro blog è un modo come un altro per far arrivare allo stesso De Magistris, da una comune cittadina italiana, un mio sostegno per non farlo sentire emarginato del tutto dal mondo.

E' stato mio dovere far giungere anche a lui e a tanti come lui, il mio sostegno e il mio appoggio su tutto ciò che sta facendo e che faticosamente sta portando avanti.

Io sono con lui e anche se non sono calabrese, ma provengo da un'altra regione di italia (la lombardia), mi sentivo e mi sento ancora oggi, di far giungere la mia voce e il mio sostegno solidale nei suoi e nei vostri confronti.

Ora, dopo aver scritto sul vostro Blog il mio commento per dirvi che vi appoggio, oggi lo scrivo anche qui, sul mio blog personale, a piena pagina, esprimendo ancora una volta la simpatia e la riconoscenza per tutto il vostro lavoro, svolto onestamente da Magistrati; persone e Magistrati onesti che sanno ben distinguere il vero bene dal male cattivo, e quasi a volerci ricordare il suo stesso cognome "De Magistris", quasi a darci a tutti uno scapello in cui ci riporta tutti a quella più profonda e seria riflessione sul vero senso della professione di Magistrati dove la Giustizia sa fare bene il suo lavoro.

Ancora una volta un mio GRAZIE in modo che continuate a far sentire la vostra voce e nella speranza che non si spenga mai più :)


Simona_REArte