lunedì, dicembre 22, 2008

L'origine della bevanda più famosa del mondo

John Pemberton Smyth
(1831-1888)

inventore della Coca-Cola

Per approfondire, clicca qui

Non si può far sempre finta di niente nel farci bere sempre la solita bevanda con le bollicine.

E' giunto il momento di sapere tutta la verità e si parte proprio dalla Coca.




SANTORELLO ....
CLICCA QUA

mercoledì, novembre 12, 2008

Pure Santoro arriva a fare il Bulgaro

L’Editto bulgaro di Michele Sant’Oro da Annozero

Ma quanto è bravo e quanto è bello Michele Sant’Oro da Annozero che dal pulpito di Raidue si innalza a fustigatore degli “editti bulgari”. Lui, il difensore della libertà di satira e d’informazione, il paladino della verità a senso unico alternato, adesso che fa? Diffida il suo imitatore a non imitarlo più.

Classico caso di doppia morale comunista: soppesare e valutare le cose secondo le proprie convenienze, applicare una morale agli amici e un’altra ai nemici.

Ma veniamo ai fatti. Sembra che Sant’Oro non abbia affatto gradito la sua imitazione proposta da Joe Violanti a Morning Show su Radio Dimensione Suono. Violanti durante la trasmissione,telefona ad alcuni politici e spacciandosi proprio per Sant’Oro li invita ad Annozero. Alla fine della parodia lo scherzo, ovviamente, viene svelato e la cosa finisce lì. Non per il Savonarola de noantri, evidentemente, visto che si è lamentato personalmente con il patron del network, Edoardo Montefusco, e attraverso il suo legale ha formalmente diffidato il network a non imitarlo più.

Il testo integrale della diffida presentata a Rds dall’avvocato Felice d’Alfonso del Sordo, difensore di Sant’Oro, è stato anche pubblicato sul sito di Annozero:

Il dottor Michele Santoro mi dà incarico di contestarVi l’abusivo utilizzo della sua identità, che Voi state ponendo in essere in modo tale da danneggiare la preparazione e la realizzazione del lavoro del mio Cliente.
Specificamente il Vostro comportamento si sta realizzando illecitamente attraverso l’utilizzazione per i Vostri scopi del suo nome e del nome della sua trasmissione con le modalità e negli ambienti propri nei quali egli effettivamente svolge la sua attività preparatoria di “Anno Zero”, generando così una inammissibile falsata percezione dell’identità dello stesso, del suo lavoro e di quello dei suoi collaboratori.
Con la presente diffida formale Vi intimo di cessare, con decorrenza immediata, dall’illecito comportamento di cui sopra, che determina danno e pregiudizio ai diritti dell’identità e della personalità del mio Cliente oltreché della sua espressione professionale e della sua attività.
Con riserva di agire per il risarcimento dei danni subiti e subendi.

Ed è proprio Joe Violanti che risponde per le rime al “dottor Michele Santoro”:

«Da quale pulpito poi viene da predica visto che la satira della Guzzanti nella sua trasmissione non mi sembra così tenera»

Ma che c’entra, dai. La Guzzanti è un’icona della satira di sinistra, lei può, lei deve. La sua è una missione affidatagli dal messia di Annozero. Deve evangelizzare, deve catechizzare le pecorelle smarrite della destra.

Indovinate, invece, chi prende le difese del Michele nazionale. Ovviamente il suo compagno di merende Marco Travaglio:

«Se mi sbaglio sono pronto a cospargermi il capo di cenere, ma non credo proprio che Michele voglia censurare la sua imitazione… E poi voglio prima vedere la lettera, altrimenti non ci credo. Perchè non la pubblicano? Sparare su Santoro fa sempre bene alla carriera»

Forse al momento dell’arringa difensiva il professor sò-tutto-io-voi-altri-siete-degli-ignoranti-leggetevi-le-carte-e-i-documenti, ancora non aveva letto la diffida del “dottor Michele Santoro”. A questo punto aspettiamo con ansia che giovedì Marchino si cosparga il capo di cenere. A meno che quella di Sant’Oro non è tutta una montatura, studiata ad arte con tanto di avvocato, per rispondere per le rime agli scherzi di Rds e aumentare qualche punto di auditel. Chi vivrà saprà.

Nel frattempo godiamoci uno degli scherzi di Joe Violanti:



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Commenti: Che delusione Santoro!!

venerdì, settembre 26, 2008

Ma vogliamo parlare di Claudio Scajola?



Claudio Scajola (FI) - Ministro dello Sviluppo Economico

Anagrafe Nato a Imperia il 15 gennaio 1948.
Curriculum Laurea in Giurisprudenza; funzionario pubblico all’Inadel; consigliere comunale e poi sindaco Dc di Imperia; in Forza Italia e in Parlamento dal 1996, ministro dell’Interno e poi dell’Attuazione del programma nel governo Berlusconi-2; coordinatore del partito prima di Bondi e infine presidente del Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti (Copaco); 3 legislature (1996, 2001, 2006).
Soprannome Sciaboletta.
Segni particolari Nel 1995 dice di Forza Italia, alleata con An: «Sono solo dei fascistelli». L’anno seguente cambia idea e si candida con i fascistelli. Per diventare ministro, nel 2001, si laurea in tutta fretta alla veneranda età di cinquantatré anni.
Fedina penale È il primo ministro dell’Interno della storia d’Italia ad aver conosciuto le patrie galere: non per le solite visite umanitarie, ma per esservi stato detenuto per quasi 3 mesi. La sua famiglia superdemocristiana ha regalato a Imperia tre sindaci: il padre Ferdinando (costretto a dimettersi negli anni Cinquanta perché sospettato di aver favorito il cognato per un posto di primario nel locale ospedale), il figlio Alessandro, e infine lui, Claudio, nel 1982. L’anno seguente, però, è già in manette. Arrestato dai carabinieri il 12 dicembre 1983, per ordine dei giudici milanesi (pm Davigo, Di Maggio e Carnevali, giudice istruttori Arbasino e Riva Crugnola) che indagano sullo scandalo dei casinò: una storiaccia di clan mafiosi siciliani che han messo le mani sulle case da gioco di Sanremo e Campione d’Italia, accordandosi con i politici locali.
Scajola è accusato di essersi incontrato in Svizzera con il sindaco di Sanremo e il conte Borletti – che aspirava al controllo del casinò sanremese – e di avergli chiesto alcune decine di milioni (una cinquantina, pare, dell’epoca), a titolo di «rimborso spese» per l’impegno profuso dai politici di Imperia e Sanremo. L’accusa è di tentata concussione: 70 giorni a San Vittore. Ma alla fine, dopo un lungo e accidentato processo, nel 1990 viene assolto. Non perché i fatti non siano realmente accaduti. «Ma perché – spiegherà il fratello Alessandro, anche lui deputato forzista – Claudio fece quel viaggio su incarico del partito». L’accusa, insomma, non riesce a dimostrare che quel denaro l’avesse chiesto per sé, anziché per il collega sanremese.
Assenze 253 su 4875 (5,2%) missioni 4557 su 4875 (93,5%).
Frase celebre «Fatevi dire da Maroni se Marco Biagi era una figura centrale. Era un rompicoglioni che voleva il rinnovo del contratto di consulenza» («Corriere della Sera», 30 giugno 2002).
«Potrebbe esserci un combinato disposto tra la vicenda Sme e il caso Telekom Serbia. Dopo quanto sta emergendo [dalle dichiarazioni di Igor Marini su Prodi, Fassino e Dini, nda], l’atteggiamento di molti potrebbe essere mutato. Alla fine l’immunità parlamentare potrebbe essere uno strumento più utile ad altri che a Berlusconi (…) Sono discorsi delicati, ma purtroppo l’Italia rischia di tornare indietro di dieci anni e, come si dice, à la guerre comme à la guerre…» (20 maggio 2003).

link: GLI IMPRESSIONABILI

giovedì, agosto 07, 2008

Un ruggito per YouTube




Mediaset ha denunciato YouTube per 500 milioni di euro.

Eppure le televisioni generaliste mostrano di continuo files presi dalla rete. I "nostri" files.
E non è solo MediaSet a farne manbassa. Vieni a scoprire chi altri ci saccheggia impunemente.

E' ora di dire basta.

Fonte: YouTube, From: byoblu

mercoledì, luglio 16, 2008

Esperimenti Democratici

Esperimenti democratici

BarCamp sulla crisi della democrazia, le iniziative e le nuove forme di partecipazione politica necessarie per contrastarla.

http://www.fainotizia.it/demcamp

Assistiamo al paradosso per cui se la democrazia è oggi il modello di governo più popolare in quasi tutti i paesi del mondo, nei paesi democratici il parlamento e i rappresentanti eletti godono della fiducia solo di una esigua minoranza della società, assai meno di organizzazioni religiose, forze dell'ordine e altre istituzioni non democratiche.

I partiti politici sono sempre meno agenzie della società civile, organizzazioni attraverso cui si realizza la partecipazione politica dei cittadini, e sempre più apparati dello Stato. Come affermano due autorevoli studiosi dei partiti politici, Peter Mair e Richard Katz, "la democrazia elettorale è sempre più percepita come mezzo attraverso cui i governanti controllano i governati piuttosto che viceversa".

In molti paesi si assiste a una deriva autoritaria delle istituzioni democratiche caratterizzata da un consenso di massa nei confronti di provvedimenti che, dal contrasto all'immigrazione clandestina alla sicurezza, dalle emergenze ambientali alla minaccia terroristica, prevedono molto spesso la sospensione di diritti umani fondamentali.

La crescente diseguaglianza economica nelle società democratiche si traduce in un crescente divario di accesso alle risorse necessarie per influenzare le decisioni politiche. Secondo uno dei maggiori politologi viventi, Robert A. Dahl, il vantaggio complessivo in termini di potere, istruzione, disponibilità economiche dei ceti privilegiati può diventare talmente forte che, anche se i ceti meno fortunati costituiscono la maggioranza dei cittadini, il disequilibrio di risorse disponibili li rende incapaci, e forse anche riluttanti, a compiere lo sforzo necessario per vincere le forze della disuguaglianza schierate contro di essi.

In Italia questi fenomeni sono ancora più accentuati a causa del livello di illegalità raggiunto dalle istituzioni, dei privilegi e degenerazioni del sistema partitocratico, della collusione tra poteri pubblici e interessi privati, della scarsa autonomia delle agenzie preposte al controllo del potere politico. La deriva oligarchica riscontrabile anche nelle altre democrazie, in Italia si è accompagnata a una condizione di illegalità e quindi irresponsabilità del potere politico.

La disillusione e il cinismo diffuso tra i cittadini rendono ancora più difficile il cambiamento e il controllo democratico del potere politico, favorendo così il consolidarsi di questo assetto in una nuova forma di regime.

Obiettivo della conferenza "Esperimenti democratici" è quello di affrontare il tema della crisi della democrazia in tutti i suoi aspetti principali, mettendo a confronto le analisi scientifiche con le proposte politiche, nella speranza di poter rappresentare uno strumento di raccolta e confronto per le iniziative di riforma esistenti. A questo scopo la conferenza è articolata in un convegno, con ampi spazi di confronto tra relatori e partecipanti, e un BarCamp.

A questa pagina è possibile iniziare da subito a proporre argomenti di discussione per il BarCamp: http://barcamp.org/demcamp

Il comitato organizzatore del DemCamp è ancora aperto. Per farne parte basta compilare questo modulo:

http://www.radioradicale.it/aderisci-al-comitato-promotore-del-barcamp-esperimenti-democratici

Diego Galli

Responsabile del sito internet

Radio Radicale

Via Principe Amedeo, 200185 Roma

Tel (+39) 06 488781

Email internet@radioradicale.ithttp://www.radioradicale.it/

giovedì, maggio 29, 2008

Censura su ANNOZERO

SERIO ATTACCO ALLA NOSTRA DEMOCRAZIA !!!
CENSURA VERSO TUTTI I FIGLI DI MICHELE !!


CENSURA IMMOTIVATA DI UN FORUM RICCO E LUOGO DI CONFRONTO VERO


MA CHE E' SUCCESSO??

NON TROVO PIU' IL FORUM DI ANNOZERO E SON SPARITI TUTTI I MIEI POST SCRITTI TU NE SAI QUALCOSA ??

DOVE E' ANDATO A FINIRE IL FORUM DI MICHELE SANTORO?

HELP HELP

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ciao simoncina... Non so quasi nulla... Mi sono connessa da mezz'ora.. Pare abbiano sequestrato il server per via delle minacce e degli insulti fra mr jones e il resto della banda di degenerati. Utu non ne sa nulla, ed è arrabbiatissimo, beatrice bella chioma è lì che guarda la home page del forum. Nessuno sa nulla o finge di non sapere. Fatto sta che nella pagina della community non c'è nemmeno più segnalata la trasmissione di Santorello e tra i moderatori sono spariti i nomi di quelli di az. ora bellachioma potrà andare ai tropici con una preoccupazione di meno....

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MA E' GRAVE !!! ... MOLTO GRAVE

e ora che se fa ??

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ho appena postato questo sul BLOG

Simona_REArte scrive: Il tuo commento è sotto verifica.

Maggio 29th, 2008 alle 13:00

PERICOLOSO ATTACCO ALLA DEMOCRAZIA !!!

HANNO APPENA CHIUSO UN FORUM SENZA NESSUNA SPIEGAZIONE !!!

son parecchio incacchiata



Simona_REArte scrive: Il tuo commento è sotto verifica.

Maggio 29th, 2008 alle 13:00

marronna mia come sto male !! marrona mia come son incacchiata !! marrona mia come me sta a ribollar il sangue !!

ragazzi, il prendere consapevolezza che il forum è stato chiuso è la chiara conseguenza della NON DEMOCRAZIA che stiamo vivendo qui in questo nostro bellissimo paese.mi spiace molto, ma penso che voi della redazione state agendo (avete agito) inmodo sconsiderato ed illogico.

NON E’ UNA COSA BELLA CHIUDERE UN FORUM CHE E’ SEMPRE STATO ATTIVO E BEN ACCETTO DA TUTTI

cara redazione state agendo molto ma molto male. spero solo che Michele Santoro non sia tra quelli che hanno deciso all’immediata chiusura del forum.

spero solo che Santoro non sia così stupido e sciocco, ad aver tapapto la bocca di chi fino a ieri ha postato utili informazioni, arricchendo di gran lunga il contributo culturale di questo paese.

spero solo che Santoro, non faccia parte di tutte quelle ombre che stanno agendo alla disfatta della nostra ben amata Democrazia.

spero solo che qualcuno (soprattutto Santoro) dia dimostrazione seria e diretta, di spiegare a tutti noi, che cosa sta accadendo di la, nel dietro le quinte della community RAI e di tutta la redazione di AnnoZero.

spero solo che il buon senso riporti in ordine, ciò che ci è stato appena sottratto.

spero solo … spero solo … spero ancora molte altre cose che se non ottengo qui immediata risposta, andrò a tempestare tutto il WEB della censura in corso e in atto in questo preciso momento.spero spero spero …

la speranza è l’ultima cosa a morire, ma se muore pure quella, allora mi incaxxo per davvero :((



SIMONA_REARTE scrive: Il tuo commento è sotto verifica.

Maggio 29th, 2008 alle 12:45


MA CHE E’ SUCCESSO??

NON TROVO PIU’ IL FORUM DI ANNOZERO E SON SPARITI TUTTI I MIEI POST SCRITTI TU NE SAI QUALCOSA ??

DOVE E’ ANDATO A FINIRE IL FORUM DI MICHELE SANTORO?

HELP HELP


Pensi che me lo pubblicheranno ??


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la protesta si sta concentrando su Report. Secondo me annozero è agli ultimi sospiri, ma io l'avevo detto, santorello era stufo della pradata e per liberarsene non ha esitato a sacrificarsi lui stesso.
GRANDE SANTORO!!

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martedì, aprile 08, 2008

F e r r u c c i o _ P i n o t t i : _ La Massoneria in Italia

FRATELLI D'ITALIA



Il giornalista Ferruccio Pinotti, autore del libro "Fratelli d'Italia", parla della massoneria, della sua storia, della sua espansione in Italia, toccando argomenti recenti e ben noti come, ad esempio, l'inchietsa "Why not?", che ha visto tra i suoi protagonisti il PM Luigi De Magistris.

Fonte: grillipadova su YouTube

giovedì, aprile 03, 2008

M i l l e f l o r u m

Una storia per immagini del quartiere



Racconto originale realizzato attraverso vecchie foto e animazioni. L'immigrazione, la fabbrica, gli Anni '70, la "presa di coscienza". Alla fine, il fumo esce dalla Mole, immaginaria ciminiera, e una scritta si chiede: "Le fabbriche sono diventate monumenti, i monumenti fabbriche?".Questo video è uno dei dodici premiati al «Concorso Archiworld», bandito da Atelier (incubatore parte del programma Urban II, nato a Torino nel 2003 per sostenere progetti su audiovisivo, web, multimedialità) in collaborazione con Urban2 e con The Gate. Si intendeva ragionare sulla rigenerazione e la trasformazione delle aree di Mirafiori Nord e di Porta Palazzo. Tra i circa 60 pervenuti, una giuria ha selezionato dodici progetti, realizzati con l'apporto tecnico e organizzativo di Atelier e ora trasmessi su Archiworld.tv.Milleflorum si é aggiudicato la prima edizione di FABER (www.fabermeeting.it) nella sezione audiovisivi (Marzo 2008)2006 - 00.07.36 rm

Fonte:
AlluvioneMediatica su You Tube

martedì, aprile 01, 2008

2 _ d o m a n d e _ d e l _ C A C C H I O _ a _ q u e l _ b u l g a r o _ d e l _ C A V A L I E R E _ N E R O

Prego al Santorello di porre queste mie due domande al Cavaliere Nero con cortese contradditorio in modo che io possa ottenere immediata risposta da lui medesimo

Caro Presidente di tutti gli enti esistenti qui in italia: SILVIO BERLUSCONI


PRIMA DOMANDA

Sto seguendo con estrema attenzione le sue dichiarazioni sulla possibile Accordata con Alitalia con conseguentemente il recupero di Malpensa. Però da ieri mi sbalenza per capa mia un assilante e fortissimo dubbio tanto da rivelarsi ovvio ed illuminante a certi fatti intercorsi in tutti sti giorni di campagna elettorale.
Tenga conto che la mia valutazione è fatta da una semplice profana precaria a vita, grazie alla sua legge Maroni/Biagi/Craxiana/P2.

Ora le arriva ad innondata verbale la mia domanda:
Secondo lei, caro GranMAestro della truffa, il suo caro mastro sig. Prodi, ha voluto per davvero svendere Alitalia ad Air France dopo un possibile accordo fatto con la Francia e con i Parigini, i quali successivamente hanno "regalato" 87 punti alla nostra EXPO Milanese ??


Le spiego il senso che forse è cosa dovuta

Dopo aver ascoltato tutti i tg di ieri, in cui si sono accavalate le due grosse notizione:

Alitalia/Air France e Vittoria dell' EXPO Morattina
con affianco i due grandi D'Alema e Prodi

mi sono apparsi subito molto chiari, certi giochi, giochini e giochetti di tutte ste faccenduole imprenditoriali con i soliti occulti accordi segreti che da sempre fanno da sfondo sui vostri introiti collettivi. Si ammetto che certe cose non sono del tutto ovvio per noi tutti, comuni mortali che non hanno mai visto il suo Benedetto Calice di CRISTOS ...
(gli altri non so ma io il calice l'ho visto e l'ho pure bevuto )

Se tale Spinettà francesino volesse dar vittoria dell'EXPO milanese con una vittoria schiacciate sulla Turchia, forse, qualcosa in cambio avrà voluto qualcosa e voluto un qualcosa di economicamente significativo .. Non trova anche lei che sia per daverro così ??

Magari l'accordo di Spinettà (dei francesini) poteva rivelarsi per questa tale assurdità logicissima:
-->> A voi la fiera con tutti i vari intrallazzi economici (Moratti/Formigoni EXPO a Milano), mentre a noi (a loro, ai parigini di Spienettà) si tengono tutti i voli aerei dove solo le loro compagnie aeree ci guadagnano e non quelle italiani, quindi ecco perchè far fallire Alitalia sulla carta e spostarla da Malpensa, togliendo tutti i suoi CARGO.

Mi dica caro Calicioso Berluscao, la cosa potrebbe risultar veritiera o la sua cordata è cosa reale quanto le sue solite bugie decantate tritte e ritritte come il buon solito furbettino sa fare e ha sempre dimostrato di saper fare bene mettendola sempre in culo a noi: POVERI FIGLI DI CRISTO ??


SECONDA DOMANDA
(domanda importantissima e di vitale determinazione di certi fatti occulti)

Quando lei dice di allontanare la Santa Coppa (il Calice di Cristo), lo dice perchè veramente lo ha visto e ne ha bevuto il suo sangue, offerto in sacrificio dagli angeli, gli stessi che presentano fascia arancione in fronte, oppure è la sua solita bufala con cui vuole suscitare forti emozioni a tutti noi poveri ed illusi italiani, italianoidi ???


Ecco le mie due innocue domandine del cacchio ....

Attendo prezioso ed importante contraddittorio con risposte immediate a tali mie due domandine carine carine

O Santoro, ma invitalo un pò alla tua bella trasmissione per favore e smettila di fare sempre il tuo solito faziosetto di turno sinistroso

B u o n e _ N u o v e _ p e r _ i l _ WEB !!!

Belusconi: "Internet? Francamente non ho conoscenza del mezzo"



Berlusconi, candidato premier per la quinda volta (caso unico in europa) , risponde serenamente alla domanda di un giornalista dell' "adnkronos" che francamente non ha conoscenza di internet. E termina : " Mi dispiace di averla delusa ma è la verità".


Sinceramente sinceramente, a me personalmente, come utente incallita del WEB, non mi ha deluso per niente. E meno male che il Berluscao non capisce proprio nulla di internet, altrimenti sapete quanti editti Bulgari che ci ritroviamo per via WEB ??

Per fortuna che ogni tanto qualche buona notizia gira per il WEB

giovedì, gennaio 31, 2008

IO AMO LE CANZONI DI FEDERICO SALVATORE

Se io fossi San Gennaro
di Federico Salvatore



Una delle più amare verità che si possano raccontare sulla Città più bella e affascinante del mondo, capitale di cultura mondiale, Città che ha dato i natali alle più famose canzoni classiche del 900. Città violentata nell'orgoglio e deturpata da immondizie politiche, mafiose e neomelodiche di piazza!. Quello che pensano i veri Napoletani, quello che vorrebbero dire tutti coloro che amano svisceratamente questa Città ma, nessuno osa dire, l'ha composto e cantato Federico Salvatore ed io, semplicemente ho provato ad illustrarlo con immagini tratte da internet. Salviamo Napoli. Peppe.

Fonte: You Tube

giovedì, gennaio 24, 2008

L'addio di De Magistris alla casta dei giudici

DICO ADDIO

ALLA CASTA

dei giudici


Luigi De Magistris



Giochi di potere. Lottizzazione. Nessuna difesa dei colleghi sotto tiro. Con una dura lettera d'accusa il pm di Catanzaro si dimette dall'Anm. Ecco il testo in esclusiva

Ecco la lettera con la quale il pm Luigi De Magistris si dimette dall'Associazione nazionale magistrati (come già aveva fatto la collega Ilda Boccassini due settimane fa), dopo la decisione del Csm di rimuoverlo dalla sede di Catanzaro e dall'ufficio di pm.


Già da alcuni mesi avevo deciso – seppur con grande rammarico – di dimettermi dall’Associazione Nazionale Magistrati.

I successivi eventi che mi hanno riguardato, le priorità dettate dai tempi di un processo disciplinare tanto rapido quanto sommario, ingiusto ed iniquo, mi hanno imposto di soprassedere.

Adesso è il tempo che “tutti i nodi vengano al pettine”.

Vado via da un’associazione che non solo non è più in grado di rappresentare adeguatamente i magistrati che quotidianamente esercitano le funzioni, spesso in condizioni proibitive, ma sta – con le condotte ed i comportamenti di questi anni – portando, addirittura, all’affievolimento ed all’indebolimento di quei valori costituzionali che dovrebbero essere il punto di riferimento principale della sua azione.

L’A.N.M. – che storicamente aveva avuto il ruolo di contribuire a concretizzare i valori di indipendenza interna ed esterna della magistratura – negli ultimi anni, con prassi e condotte censurabili ormai sotto gli occhi di tutti, ha contribuito al consolidamento di una magistratura “normalizzata” non sapendo e non volendo “stare vicino” ai tanti colleghi (sicuramente i più “bisognosi”) che dovevano essere sostenuti nelle loro difficili azioni quotidiane spesso in contesti di forte isolamento; ha fatto proprie tendenze e pratiche di lottizzazione attraverso il sistema delle cosiddette correnti; ha contribuito – di fatto – a rendere sempre più arduo l’esercizio di una giurisdizione indipendente che abbia come principale baluardo il principio costituzionale che impone che tutti i cittadini siano uguali di fronte alla legge.

L’A.N.M. è divenuta, con il tempo, un luogo di esercizio del potere, con scambi di ruoli tra magistrati che oggi ricoprono incarichi associativi, domani siedono al C.S.M., dopodomani ai vertici del ministero e poi, magari, finito il “giro”, si trovano a ricoprire posti apicali ai vertici degli uffici giudiziari.

È uno spettacolo che per quanto mi riguarda è divenuto riprovevole.

Anche io, per un periodo, ho pensato, lottando non poco come tutti i miei colleghi sanno, di poter contribuire a cambiare, dall’interno, l’associazionismo giudiziario, ma non è possibile non essendoci più alcun margine.

Lascio, pertanto, l’A.N.M., donando il contributo ad associazioni che, nell’impegno quotidiano antimafia, cercano di garantire l’indipendenza concreta della magistratura molto meglio dell’associazionismo giudiziario.

Non vi è dubbio che anche il Consiglio Superiore della Magistratura, composto da membri laici, espressione dei partiti, e membri togati, espressione delle correnti, non può, quindi, non risentire dello stato attuale della politica e della magistratura associata.

I magistrati debbono avere nel cuore e nella mente e praticare nelle loro azioni i principi costituzionali ed essere soggetti solo alla legge.

So bene che all’interno di tutte le correnti dell’A.N.M. vi sono colleghi di prim’ordine, ma questo sistema di funzionamento dell’autogoverno della magistratura lo considero non più tollerabile.

Il C.S.M. deve essere il luogo in cui tutti i magistrati si sentano, effettivamente, garantiti e tutelati dalle costanti minacce alla loro indipendenza.

Non è possibile assistere ad indegne omissioni o interventi inaccettabili dell’A.N.M., come ad esempio negli ultimi mesi, su vicende gravissime che hanno coinvolto magistrati che, in prima linea, cercano di adempiere solo alle loro funzioni: da ultimo, quello che è accaduto ai colleghi di Santa Maria Capua Vetere.

Non parlo delle azioni ed omissioni riprovevoli – da parte anche di magistrati, non solo operanti in Calabria – sulla mia vicenda perché di quello ho riferito alla magistratura ordinaria competente e sono fiducioso che, prima o poi, tutto sarà più chiaro.

Certo, lo spettacolo che mi ha visto in questi giorni protagonista, in un processo disciplinare che mi ha lasciato senza parole, ha contribuito a radicare in me la convinzione che questo sistema ormai è divenuto inaccettabile per tutti quei magistrati che ancora sentono e amano profondamente questo mestiere e che siamo ormai al capolinea.

Io sono orgoglioso – sembrerà paradossale – che questo C.S.M. mi abbia inflitto la censura con trasferimento d’ufficio. Era proprio quello che mi aspettavo. Ed anche scritto, in tempi non sospetti.

Ho già detto, ad un mio amico antiquario, di farmi una bella cornice: dovrò mettere il dispositivo della sentenza dietro la scrivania del mio ufficio ed indicare a tutti quelli che me lo chiederanno le vere ragioni del mio trasferimento.

La mia condanna disciplinare è grave e infondata, nei confronti della stessa farò ricorso alle sezioni unite civili della Suprema Corte di Cassazione confidando in giudici sereni, onesti, imparziali, in poche parole giusti.

La condanna è, poi, talmente priva di fondamento, da ogni punto di vista, che la considero anche inaccettabile.

Mi viene inflitta la censura, devo lasciare Catanzaro ed abbandonare le funzioni di pubblico ministero in sostanza perché non ho informato i miei superiori in alcune circostanze e perché ho secretato un atto solo ed esclusivamente per salvaguardare le indagini ed evitare che vi fossero propalazioni esterne che danneggiassero le inchieste; senza, peraltro, tenere conto delle gravissime ragioni che hanno necessariamente ispirato alcune mie condotte.

Troppo zelo, troppi scrupoli, troppo amore per questo mestiere.

Del resto il procuratore generale che rappresentava l’accusa in giudizio, nel rimproverarmi, definendomi anche birichino, ha detto che concepisco le mie funzioni come una missione.

Ebbene, questa decisione, a mio umile avviso, contribuisce ad affievolire l’indipendenza della magistratura, conduce ad indebolire i valori ed i principi costituzionali, ci trascina verso una magistratura burocratizzata ed impaurita sotto il maglio e la clava del processo disciplinare.

Il rappresentante della Procura generale della Cassazione in udienza, il dr Vito D’Ambrosio, ex politico, il quale per circa dieci anni è stato anche presidente della Giunta della Regione Marche, ha sostenuto, durante il processo, sostanzialmente, che non rappresento, in modo adeguato, il modello di magistrato.

Ed invero, il modello di magistrato al quale mi sono ispirato è quello rappresentato da mio nonno magistrato (che ha subito anche due attentati durante l’espletamento delle funzioni), da mio padre (che ha condotto processi penali di estrema importanza in materia di terrorismo, criminalità organizzata e corruzione), dai miei magistrati affidatari durante il tirocinio, dai tanti colleghi bravi e onesti conosciuti in questi anni, da quello che ho potuto apprendere ed imparare, sulla mia pelle in contesti ambientali anche molto difficili, dall’esperienza professionale nell’esercizio di un mestiere al quale ho dedicato, praticamente, gran parte della mia vita.

Il mio modello è la Costituzione repubblicana, nata dalla resistenza.

Il modello “castale” e del magistrato “burocrate” non mi interessa e non mi apparterrà mai, nessuna “quarantena” in altri uffici, nessun “trattamento di recupero” nelle pur nobili funzioni giudicanti, potrà mutare i miei valori, né potrà far flettere, nemmeno di un centimetro, la mia schiena.

Sarò sempre lo stesso, forse, debbo a questo appunto ammetterlo, un magistrato che per il “sistema” è “deviato ed eversivo”.

Pertanto, questa sentenza è, per me, la conferma di quello che ho visto in questi anni ed un importante riscontro professionale alla bontà del mio lavoro.

Certo è una sentenza che nella sua profonda ingiustizia è anche intrinsecamente mortificante.

Imporre ad un pubblico ministero, che si sa che ha sempre professato e praticato l’amore immenso per quel mestiere, di non poterlo più fare – sol perché ha “osato”, in pratica, indagare un sistema devastante di corruzione e cercato di evitare che una “rete collusiva” ostacolasse il proprio lavoro e, quindi, condannandolo per avere, in definitiva, rispettato la legge – è un po’ come dire ad un chirurgo che non può più operare, ad un giornalista di inchiesta che deve occuparsi di fiere in campagna, ad un investigatore di polizia giudiziaria che deve pensare ai servizi amministrativi.

Farò di tutto, con passione ed entusiasmo intatti, nei prossimi mesi, per dimostrare quanto ingiusta e grave sia stata questa sentenza e che danno immane abbia prodotto per l’indipendenza e l’autonomia dei magistrati, ed anche e soprattutto per la Calabria, una terra (che continuerò sempre ad amare comunque finisca questa “storia”) che aveva bisogno di ben altri “segnali” istituzionali.

Lavorerò ancor più alacremente nei prossimi mesi – prima del mio probabile allontanamento “coatto” dalla Calabria – presso la Procura della Repubblica di Catanzaro per condurre a termine le indagini più delicate pendenti.

Non mi sottrarrò ad eventuali dibattiti pubblici anche tra i lavoratori, tra gli operai, tra gli studenti, nei luoghi in cui vi è sofferenza di diritti, per contribuire – da cittadino e da magistrato, con la mia forza interiore – al consolidamento di una coscienza civile e per la realizzazione di un tessuto connettivo sinceramente democratico.

Il Paese deve, comunque, sapere che vi sono ancora magistrati che con onore e dignità offrono una garanzia per la tutela dei diritti di tutti (dei forti e dei deboli allo stesso modo) e che non si faranno né intimidire, né condizionare, da alcun tipo di potere, da nessuna casta, esercitando le funzioni con piena indipendenza ed autonomia, in una tensione ideale e morale costituzionalmente orientata, in ossequio, in primo luogo, all’art. 3 della Costituzione repubblicana.

La lotta per i diritti è dura e forse lo sarà sempre di più nei prossimi mesi: nelle istituzioni e nel Paese vi sono ancora, però, energie e valori, anche importanti.

Si deve costruire una rete di rapporti – fondata sui valori di libertà, uguaglianza e fratellanza – che impedisca all’Italia di crollare definitivamente proprio sul terreno fondamentale dei diritti e della giustizia.

È il momento che ognuno faccia qualcosa – in questa devastante deriva etica e pericoloso decadimento dei valori – divenendo protagonista per contribuire al bene della collettività e del prossimo, non lasciando l’Italia nelle mani di manigoldi, affaristi e faccendieri.


23 gennaio 2008

Luigi De Magistris

lunedì, gennaio 21, 2008

Cuffaro dopo la condanna:"Ricorrerò in appello" (Vergogna!)

VERGOGNA CUFFARO

VERGOGNA VERGOGNA




Un Totò Cuffaro che non conosce la parola "vergogna" parla dopo la condanna a 5 anni di reclusione. Non si dimette. VERGOGNA!!


Il post con il video sul blog di Beppe Grillo

AGGRESSIONE DI CUFFARO VERSO GIOVANNI FALCONE

La vergognosa AGGRESSIONE

di TOTO' CUFFARO

verso GIOVANNI FALCONE

Al Maurizio Costanzo Show




Giovanni Falcone (ancora vivo) durante il Maurizio Costanzo Show viene aggredito e accusato verbalmente da un sconosciuto politico democristiano che diventerà Presidente della Regione Sicilia Totò Cuffaro


CUFARO VERGOGNATI !!!! ..

giovedì, gennaio 03, 2008

Frost, il mondo

Intervista del 08/11/07
a Benazir Bhutto



Sir David parla l'ex primo ministro pakistano Benazir Bhutto sul suo controverso ritorno in Pakistan, che si pensa sia dietro l'attentato mortale del suo convoglio a Karachi il mese scorso, e se lei e Musharraf in grado di forgiare un accordo powersharing.
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traduzione di ciò che circola via web:

su un'intervista del 2 novembre 2007 a David Frost, giornalista vedette a Al-Jazira, Benazir Bhutto afferma - tra l'altro- che Oussama ben Laden è stato assassinato da Omar Sheikh, un agente del ISI pakistana che giocò un ruolo-chiave negli attentati dell'11 settembre. Questa dichiarazione stupefacente, a prendere con molta precauzione, solleva molti numerosi problemi, che rischiano a questo punto di non essere mai risolti.Il 27 dicembre 2007, il primo ministro del Pakistan Benazir Bhutto trovava la morte in un attentato-suicidio, i cui comandatari non hanno potuto essere ancora chiaramente identificati. Il 18 ottobre scorso, giorno del suo ritorno in Pakistan dopo otto anni d'esilio, era già l'obiettivo di un attentato-suicidio da cui riusciva ad uscire miracolosamente indenne. Tra questi due attacchi, il 2 novembre, aveva accordato un'intervista a David Frost di Al-Jazira, dove aveva designato i possibili responsabili dell'attentato del 18 ottobre; secondo lei, potevano provenire “da una gang del signore di guerra afgano Baitullah Mehsud, o di Hamza Ben Laden, il figlio di Oussama ben Laden, o dei talibani pakistanesi a Islamabad, o di un gruppo a Karachi.„Proseguiva: “Ho inviato una lettera (al presidente Pervez Musharraf) che dice che finché questi gruppi potrebbero essere utilizzati, pensavo che sarebbe stato più importante ricercare la gente che li sostengono, che li organizzano, che possono essere i finanzieri, o gli organizzatori del finanziamento di questi gruppi, ed ho nominato tre individui di cui io pensavo potessero essere loro simpatizzanti.David Frost chiede allora precisazioni su questi tre individui; vuole sapere se possono essere legati con il governo pakistano. È in questo caso che Benazir Bhutto lancia: “Sì, uno di loro è un personaggio molto importante (a very key appare) nella sicurezza. È un ex ufficiale militare. È qualcuno che è stato implicato con Jaish-e-Mohammed, uno dei gruppi di Maulana Azhar, che era in una prigione indiana per avere decapitato tre turisti britannici e tre turisti americani, ed è stato anche implicato con Omar Sheikh, l'uomo che ha assassinato Oussama ben Laden ".La dichiarazione sensazionale è l'ultima: Ben Laden sarebbe morto, ed il suo assassino sarebbe Omar Sheikh. Una dichiarazione che non deve tuttavia nascondere un'altra: quest'allusione a questo “ex ufficiale militare„ implicato con Jaish-e-Mohammed e Omar e Sheikh, e che Benazir Bhutto sospettasse di volerla assassinare.Questa é la traduzione!Un paio di punti: la faccia di David Frost quando la Bhutto ha lanciato la bomba: impassibile!La notizia é passata inosservata non solo in Italia!L'indomani la Bhutto avrebbe parlato di un errore di comprensione!

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1) è stata intervistata dopo l'esplosione al suo arrivo, che ha causato molti morti, ma l'ha lasciata illesa.

2) Omar Saeed ha ucciso David Pearl, non Osama Bin Laden(lapsus freudiano)

3) Ha dichiarato di avere inviato a Musharraf una lettera contenente i nomi di 3 persone che, vicine al governo, supportano gli estremisti: fra questi Ijaz Shah.

4) Shah era/è parte del settore dell'intelligence dell'esercito pakistano. E' un fervente antioccidentale e pro-Talebani e pro-Osama Bin Laden. Ha rilasciato molte interviste e non ha mai nascosto il suo pensiero. In molti ritengono che come lui, la pensi la maggior parte dell'intelligence pakistana e che lui vi sia ancora coinvolto, nonostante la pensione.

5) Ha dichiarato di avere preso accordi con Musharraf per un passaggio delle consegne pacifico e che se egli si fosse ripresentato con la divisa militare sarebbe stato un segnale che avrebbe complicato la situazione.



Sir David Frost è un giornalista televisivo INGLESE e lavora per Al Jazeera English Channel nel programma "Frost Over The World".



fonte: Forum della Redazione Politica del TG3



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Riporto quanto appena appreso dal Forum dell'ADUC - Di' La Tua -

con Autore: katz - scritto in data: 30 Dicembre 2007


B E N A Z I R
IL GRANDE DEPISTAGGIO

Maurizio Blondet - 29/12/2007

La morte della Bhutto sulla stampa pakistana

Contrordine.

Benazir Bhutto non è stata uccisa da cecchini con cinque pallottole di AK-47 alla testa, mentre i poliziotti di scorta avevano abbandonato il loro posto un minuto prima dell'assassinio (1).
Contrordine, contrordine: è stata uccisa dallo spostamento d'aria.
E Al Qaeda ha ripetutamente rivendicato.Ci sono le prove, le registrazioni di telefonate fra qaedisti…

Niente autopsia. C'è di meglio di un'autopsia. E' «imminente» un nuovo messaggio di Osama Bin Laden, rivolto però all'Iraq e ad un'organizzazione fondamentalista irachena, «Stato Islamico dell'Iraq».

Lo ha annunciato il celebre centro di caccia al terrorismo SITE, della già nota Rita Katz (2).
Che precisa di aver letto la notizia dell'imminenza in «blog jihadisti», e che il messaggio stavolta durerà 56 minuti.
E pensare che la CIA e le altre 17 agenzie d'intelligence americane, con 50 miliardi di dollari annui di fondi, non riescono a sapere mai nulla di Osama, benchè ci sia sulla sua testa una taglia di 25 milioni di dollari.Invece il SITE, composto di due membri (la Katz e Josh Devon), riesce a sapere tutto in anticipo. Dai blog jihadisti che la CIA non trova mai.

E' straordinario.


Tanto più che Benazir Bhutto in persona, pochi giorni prima di morire, in un'intervista a David Frost, aveva parlato come en passant dell' «uomo che ha ucciso bin Laden», e ne aveva fatto il nome: Saeed Sheikh (3).
E' lo stesso che è accusato di aver ammazzato Daniel Pearl, il giornalista del Wall Street Journal che in Pakistan stava investigando sui rapporti tra l'ISI (intelligence militare) e i terrorismi islamisti.
Questo Saeed Sheikh è anche l'uomo che, per conto dell'ISI, trasferì elettronicamente 100 mila dollari a Mohamed Atta poco prima dell'11 settembre.David Frost, per ragioni davidiche, ha sorvolato.Eppure le dichiarazioni postume della Bhutto sono all'ordine del giorno, e quando è il caso, vengono clamorosamente diffuse.


Dall'Ansa, 27 dicembre: «Benazir Bhutto attribuì la responsabilità di una sua eventuale morte violenta al presidente pakistano Pervez Musharraf. Lo fece in una e-mail indirizzata a un amico americano che è stata consegnata alla CNN prima dell'attentato di oggi. L'e-mail, del 26 ottobre, era stata data da Mark Siegel, l'amico, all'emittente con la consegna che poteva esser resa pubblica solo in caso di morte violenta della Bhutto. 'Era compito del governo proteggerla', ha detto Siegel alla CNN».
Mark Siegel: ecco un altro nome davidico, tipo Katz.
C'è sempre qualche davidico amicissimo del morto, come quell'Alex Goldfarb che stava al capezzale di Litvinenko, unico ammesso alla sala di rianimazione, e ne raccoglieva le accuse per poi riferirle alla grande stampa: è stato Putin, Putin, Putin.


Un altro amico e confidente della Bhutto, Humayun Gauhar, ha detto: «Se gli americani avessero potuto avere un governo retto dalla Bhutto, avrebbero ottenuto ciò che Musharraf ha rifiutato loro: lei avrebbe autorizzato l'entrata delle truppe NATO (letteralmente: gli stivali della NATO sul terreno) nelle aree tribali, e la possibilità di neutralizzare le nostre testate nucleari» (4).
Le testate nucleari, che non devono cadere in mano agli islamisti altrimenti «Israele è in pericolo».
Che questo sia il vero motivo di contenzioso alla radice dell'immenso, sanguinoso disordine pakistano, lo adombra anche Steve Clemons, giornalista di Washington, che ha spesso parlato con Benazir.
«Tra il lusco e il brusco, sotto sotto c'è la questione del comando e controllo delle loro testate atomiche», ha detto Clemons, che è un senior fellow alla New American Foundation, e molto addentro alle segrete stanze di Washington.Un accordo preliminare per far entrare le truppe NATO in Pakistan era già stato preso, come abbiamo riferito, tra Musharraf e John Negroponte.
A questo punto, Benazir - rispedita in patria per «espandere la democrazia» - diventava superflua (5).


Ora, magari, si può ipotizzare che gli stivali NATO (truppe speciali USA, soprattutto) non calcheranno il terreno dell'area tribale, ma abbiano la missione di arraffare le 20-30 testate del Pakistan?
E che all'ISI questa cosa non piaccia affatto, nonostante il sì di Musharraf?
Tutto è possibile.
Tanto più che in Pakistan, il nome «Al Qaeda», o «Talebani», è spesso inteso per formazioni che l'ISI manovra a suo piacere.
«Dovunque il caos viene creato nel mondo a forza di bombe ed assassini, e i neocon si affrettano a puntare il dito su Al Qaeda, si può essere ragionevolmente sicuri che siamo di fronte ad un altro attentato 'false flag' compiuto da un gruppo o gruppi che hanno qualche motivo ulteriore, politico e anche di profitto, per creare il caos»: così leggo su un blog complottista, lataan.blog.


Forse ha ragione il vecchio Lyndon LaRouche (6).
Anche lui ha parlato a caldo di «chaos operation» (operazione-caos), e con una nota interessante: «Guardiamoci da ogni 'spiegazione' o interpretazione del fatto in termini di personalità, di gossip o altro. Questa è una situazione totalmente anormale, e ci può essere solo una spiegazione abnorme».Quale?«Questo ha a che fare con la crisi finanziaria globale. E' l'inizio della prossima fase: creare una situazione di caos potenziale, che è rispondente alla crisi finanziaria. E' il detonatore della carica, che è la crisi finanziaria, il sistema che si sta disintegrando. Come ho detto ieri, è qualcuno interno al sistema britannico che sta agendo contro il resto del sistema. Non si tratta di rivalità né di concorrenza, è la fine del gioco. Chi lo conduce non è di una 'parte', è il croupier (game-master), non uno dei giocatori. Il croupier che vuole sopravvivere».
Secondo lui, «tutta l'operazione è centrata sul 3 gennaio».
Sarebbe la data in cui, «secondo fonti multiple» che LaRouche e i suoi hanno interpellato, «il sistema finanziario entrerà in una nuova e più massiccia crisi».


Floyd Norris, il giornalista finanziario del New York Times, ha già detto che la crisi dei mutui subprime è uno scherzo, in confronto al mercato delle obbligazioni corporate.
Ted Seides, analista di Protege Partners, adombra il collasso del vastissimo mercato dei Credit Default Swaps (CDS), ossia degli strumenti finanziari derivati e sofisticatissimi che venivano rifilati con la scusa che «assicuravano» contro le fluttuazioni monetarie e le perdite di cambio.
Erano gli «hedges» (che compensavano le perdite con guadagni), specialità degli hedge fund ultra-speculativi.
Secondo Seides, queste erano «assicurazioni senza alcuna riserva»: e il loro nominale è valutato in 45 mila miliardi di dollari.Ossia 45 trilioni: il quintuplo del debito nazionale USA.
Scenario da incubo, che non vogliamo nemmeno elaborare.
C'è chi può salvarsi da questa catastrofe?


Molti anni fa, Webster Tarpley mi parlò degli «immortali»: società e gruppi - a volte solo studi di avvocati, che gestiscono patrimoni di genealogie estinte di grandi banchieri - che si sanno immortali.
Ciò perché la loro memoria storica gli ricorda che le due guerre mondiali, le crisi del '29 e del '78, il collasso dell'URSS, Pol Pot e la rivoluzione culturale di Mao, qualunque altra catastrofe che ha spazzato via milioni di vite, rovinato milioni di oneste persone e i loro risparmi, a loro (agli immortali) ha sempre portato un aumento di ricchezza e di potere.Essi stanno al disopra del caos, e lo manovrano.
Il giorno in cui annunciò l'invasione dell'Afghanistan, Bush pronunciò una frase del tipo: «C'è un angelo nella bufera, e guida la tempesta».La si intese allora come una delle frasi rivolte ai cristiani rinati, che aspettano l'Apocalisse e la vogliono accelerare, onde accelerare il secondo avvento di Cristo.
Oggi, si può pensare che l'angelo sia quello delle tenebre, con i suoi agenti più vicini: «gli Immortali», appunto.
I maestri del caos.


Peccato sia morto Joe Vialls, il vecchio agente australiano: prima di morire, egli scrisse che quei maestri a cavallo del caos avevano già comprato vastissimi terreni come loro rifugio, per sopravvivere all'Apocalisse.
Parlò della Tasmania, grande isola a clima temperato nel pieno dell'Oceano Pacifico, lontana dall'Australia e da tutto.
Anche da eventuale fallout nucleare.Ma non facciamo correre la fantasia.
Vialls pensava ai neocon, a Wolfowitz, Perle, Ledeen e simili, che s'erano cercati un'isola per sfuggire al disastro da loro provocato.


Ma Tarik Ali, giornalista britannico nato pakistano, ha detto al Guardian che coloro che pensano di guadagnare dal caos possono essere altri: «In passato, il dominio dei militari (in Pakistan) era almeno inteso a conservare l'ordine, e lo ha fatto per qualche tempo. Ora non più. Oggi esso crea il disordine e promuove l'illegalità: come spiegare altrimenti di otto giudici della Corte Suprema che tentavano di imputare le agenzie d'intelligence militari e la Polizia e portarle in giudizio?».
Giusta osservazione: ora i regimi «forti» - la cui sola giustificazione era l'ordine - hanno convenienza a provocare il caos.
L'osservazione non vale solo per il Pakistan, vale per l'America, vale per l'Italia, vale dovunque il gruppo di potere dominante sente che solo il caos può salvarlo dall'impiccagione, dalla Norimberga che merita.


E', se ci si pensa, il rovesciamento definitivo e radicale del «katechon»: l'imperium non trattiene più il Signore del Caos, ma lo scatena, pensando di «cavalcare la tempesta».
Tutti i commenti dunque, in un modo o nell'altro, puntano il dito su questo: l'unica cosa chiara in questo attentato è il caos.Il caos come esito non voluto, oppure come fine a sé?
Nemmeno questo si può dire, com'è in fondo naturale quando il caos impera, quando governa «l'abnorme» evocato dal vecchio Lyndon.


Non resta che filosofare, come fa Dedefensa: «Il Pakistan è oggi il punto zero del disordine», ma il disordine che attanaglia il mondo l'ha creato «la politica occidentale e americanista».
Tutto è cominciato da un altro punto zero, il ground zero dell'11 settembre, il pretesto per scatenare la guerra mondiale al terrorismo, la «lunga guerra» senza fine.
Di lì si sparge e si espande la zona del caos, sempre più vasta: Afghanistan, Iraq, le ex-province dell'URSS, «cambi di regime», «democrazie colorate», menzogna ufficiale da tutti accettata, in un quadro di abbandono del diritto, di milioni di profughi che nessuno cura, di rilegittimazione della tortura proclamato in Occidente, di massacri impuniti di civili, di genocidi da uranio impoverito perpetrati con la più arrogante sicurezza che nessuno ti chiamerà a renderne conto, perché nel caos non ci sono più tribunali.
Jihadisti, fanatici cristianisti, massacratori casuali di familiari, appaiono tutti come mere scintille nel gran fuoco caotico: un'atmosfera psichica s'è instaurata, che fa che individui informi e malati dentro divengano degli ossessi, o dei posseduti.
E' il grande ballo di san Vito, che scatena i frenetici.
Fanatici sotto, fanatici sopra, al potere; irrazionalismo; terrore di sé e degli altri.
E tutto è cominciato (forse) per il petrolio, e certamente per garantire «la sicurezza di Israele».
Senza Israele come spina, il mondo islamico non sarebbe sconvolto da questo caos.


Chi è l'angelo che davvero cavalca la tempesta?
Lo sapremo presto.
Posso flebilmente ricordare ai credenti che anch'essi hanno una loro arma totale?
Cominciamo a recitare il Rosario.
Virgo Potens.
Mater Misericordiae.
Regina Pacis.
Auxilium Christianorum.
Stella mattutina, che guidi i naviganti nella tempesta.Facciamolo in famiglia, in gruppo, da soli.
Più che si può.
Come è stato profetizzato contro quell'Angelo della Tempesta: «Ella ti schiaccerà il capo».


Maurizio Blondet


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Note

1) Nick Juliano, «Police abandoned security posts before Bhutto assassination - No autopsy Performed on body», Raw story, 28 dicembre 2007.

2) WASHINGTON (AFP, 12/28/2007) The head of the Al-Qaeda network Osama bin Laden is expected to release a taped message on Iraq, a group monitoring extremist online forums said Thursday. The 56-minute tape by the hunted militant is addressed to Iraq and an extremist organization based there, the Islamic State of Iraq, said the US-based SITE monitoring institute, citing announcements on «jihadist forums». It said the release was «impending» but did not say whether the message was an audio or video tape.

3) «Osama bin Laden is dead», http://desertpeace.blogspot.com/2007/12/.

Qui si può vedere il video dove Benazir Bhutto indica l'uccisore di bin Laden. E' anche su YouTube.

4) Gail Sheehy, «Behind the assassination of Benazir Bhutto», Parade, 28 dicembre 2007.

5) «Bhutto sacrificed at the moment when deal was cut between US military & Musharraf», Rumor Mill News, 28 dicembre 2007.

6) LaRouche: «This Whole Operation [Pakistan] is Keyed to the Fact of January 3rd» LarouchePAC, 28 dicembre 2007.

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